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Bally

A customer journey to Azure and Modern Workplace

Moresi.com è stata al fianco di Bally – storico marchio svizzero attivo nel settore del lusso – sostenendola in un percorso di crescita digitale basato sulle tecnologie Microsoft.
Moresi.com ha supportato Bally nel processo di migrazione ad Azure e nella costruzione di un’integrazione vantaggiosa tra il proprio Data Center on-premise e il Cloud di Microsoft. La consulenza di Moresi.com ha permesso a Bally anche di sfruttare a pieno le possibilità offerte da Microsoft Teams per la creazione di un ambiente di collaborazione aziendale digitale, agile e inclusivo, che potesse sopperire alle limitazioni imposte dal periodo pandemico.
Grazie al servizio di consulenza di Moresi.com e alle tecnologie di Microsoft, Bally ha raggiunto gli obiettivi prefissati di una complessiva riduzione dei costi e di una semplificazione dei processi e della comunicazione aziendale, perseguendo allo stesso tempo i propri impegni in termini di sostenibilità.
Quanto realizzato da Moresi.com risponde alle esigenze di Bally, ma si delinea come una struttura di azione per i processi di migrazione, adozione e change management, replicabile per altre aziende, indipendentemente dal settore e dalle dimensioni.
AZURE MIGRATION

Migrare ad Azure, una scelta

di costi e sostenibilità.

Nel giugno del 2020, Bally si è affidata alla competenza di Moresi.com in ambito Azure per ridisegnare la propria infrastruttura IT in ottica Cloud, partendo da un’architettura globale on-premise.

Scintilla del cambiamento è stata la necessità di ridurre i costi di gestione del DC aziendale, divenuti ormai troppo onerosi. La volontà di approcciarsi al Cloud, e in particolare ad Azure, ha tuttavia attecchito su motivazioni più ampie, tra cui la necessità di migliorare l’efficienza in termini non solo economici e produttivi, ma anche di sostenibilità ambientale, tema prioritario per l’azienda.

Anche la creazione della Azure Region Switzerland, e quindi la possibilità di mantenere i propri dati in DC sul territorio elvetico, è stata un punto fondamentale per dare avvio a questo processo di cambiamento.

Ridisegnare la struttura IT Globale integrandola con Azure La struttura IT di Bally era quasi completamente on-premise. Non solo la sede principale di Caslano, in Svizzera - dove risiede il Data Center centrale - ma la maggior parte delle filiali e uffici negli altri Paesi (10 sedi dislocate in tutto il mondo), aveva un proprio DC on-premise. 

Il primo passo è stato quello di analizzare l'intera infrastruttura informatica e di eseguire una valutazione scrupolosa dello stato esistente, di cosa e come era necessario migrare e, ovviamente, dei relativi costi di migrazione. Per fare questo Moresi.com ha utilizzato i servizi e gli strumenti di Azure Migrate, per individuare, valutare ed eseguire la migrazione dei carichi di lavoro al cloud.
LA SOLUZIONE LA SFIDA CONCLUSIONI
Integrazione tra On-Premise DC ed Azure Le valutazioni preliminari hanno portato a una completa revisione della struttura IT globale di Bally. Il Data Center della sede centrale di Caslano è stato trasformato migrando alcuni workload al cloud Azure, affiancato da altri quattro Data Center, denominati "Regional Hub" - nelle sedi di New York, Milano, Shanghai, Honk Hong - che sono stati trasformati mantenendo solo i servizi essenziali. Per il resto degli uffici è stato invece previsto un graduale ammodernamento, migrando i vari servizi ospitati verso il cloud o i "Regional Hub" più vicini, trasformandoli di fatto in "Cloud Offices" senza infrastruttura in loco. La sincronizzazione del File Server di New York con il servizio Azure File Sync ha consentito ad esempio di recuperare oltre il 60% dello spazio occupato on-premise, analizzando l'utilizzo dei files per spostare su Azure quelli con accessi meno recenti. La migrazione, effettuata utilizzando Azure Site Recovery, si è svolta in due fasi coinvolgendo prima il Data Center di Caslano e successivamente tutti gli uffici locali. La migrazione è stata effettuata nella classica modalità lift & shift, garantendo in questo modo al cliente una infrastruttura stabile e sicura. LA SOLUZIONE LA SFIDA CONCLUSIONI Conclusioni Questa soluzione ibrida risponde pienamente alle esigenze di Bally, che in questo modo ha semplificato e razionalizzato la sua infrastruttura, abbattendo i costi degli storage NetApp esistenti, mantenendo una qualità pari, se non superiore, in termini di efficienza e sicurezza.
 
L'adozione di Azure e il conseguente non rinnovo del supporto di NetApp ha consentito a Bally di ridurre i costi di circa il 35%, risparmiando complessivamente indicativamente 30'000 CHF all'anno. 

Inoltre, avendo utilizzato Azure Site Recovery, Bally è già predisposta per implementare la propria strategia di Disaster Recovery on Azure.
LA SOLUZIONE LA SFIDA CONCLUSIONI
Migrare ad Azure, una scelta di costi e sostenibilità.
LA SFIDA
La struttura IT di Bally era quasi completamente on-premise. Non solo la sede principale di Caslano, in Svizzera – dove risiede il Data Center centrale – ma la maggior parte delle filiali e uffici negli altri Paesi (10 sedi dislocate in tutto il mondo), aveva un proprio DC on-premise.

Il primo passo è stato quello di analizzare l’intera infrastruttura informatica e di eseguire una valutazione scrupolosa dello stato esistente, di cosa e come era necessario migrare e, ovviamente, dei relativi costi di migrazione. Per fare questo Moresi.com ha utilizzato i servizi e gli strumenti di Azure Migrate, per individuare, valutare ed eseguire la migrazione dei carichi di lavoro al cloud.

LA SOLUZIONE
Le valutazioni preliminari hanno portato a una completa revisione della struttura IT globale di Bally.
Il Data Center della sede centrale di Caslano è stato trasformato migrando alcuni workload al cloud Azure, affiancato da altri quattro Data Center, denominati “Regional Hub” – nelle sedi di New York, Milano, Shanghai, Honk Hong – che sono stati trasformati mantenendo solo i servizi essenziali. Per il resto degli uffici è stato invece previsto un graduale ammodernamento, migrando i vari servizi ospitati verso il cloud o i “Regional Hub” più vicini, trasformandoli di fatto in “Cloud Offices” senza infrastruttura in loco.
La sincronizzazione del File Server di New York con il servizio Azure File Sync ha consentito ad esempio di recuperare oltre il 60% dello spazio occupato on-premise, analizzando l’utilizzo dei files per spostare su Azure quelli con accessi meno recenti.
La migrazione, effettuata utilizzando Azure Site Recovery, si è svolta in due fasi coinvolgendo prima il Data Center di Caslano e successivamente tutti gli uffici locali. La migrazione è stata effettuata nella classica modalità lift & shift, garantendo in questo modo al cliente una infrastruttura stabile e sicura.
CONCLUSIONI
Questa soluzione ibrida risponde pienamente alle esigenze di Bally, che in questo modo ha semplificato e razionalizzato la sua infrastruttura, abbattendo i costi degli storage NetApp esistenti, mantenendo una qualità pari, se non superiore, in termini di efficienza e sicurezza.

L’adozione di Azure e il conseguente non rinnovo del supporto di NetApp ha consentito a Bally di ridurre i costi di circa il 35%, risparmiando complessivamente indicativamente 30’000 CHF all’anno.

Inoltre, avendo utilizzato Azure Site Recovery, Bally è già predisposta per implementare la propria strategia di Disaster Recovery on Azure.

Modern Workplace, una strategia di adozione vincente.
LA SFIDA
Sull’onda dell’emergenza, come tante altre aziende, Bally si è trovata costretta a trovare soluzioni immediate per collaborare e comunicare da remoto.

Quando la pandemia ha modificato le abitudini di lavoro gli strumenti utilizzati dai dipendenti di Bally per comunicare e lavorare erano molteplici: alcuni usavano Teams, altri WhatsApp, e poi WeTransfer o Google Drive. Una babele di strumenti al di fuori del controllo aziendale, con evidenti problemi di governance e sicurezza.

L’esigenza primaria era fare in modo che Teams diventasse lo strumento unico di collaborazione, comunicazione e scambio documentale, tuttavia bisognava far fronte anche a livelli diversi di competenza digitale presenti in azienda.

LA SOLUZIONE
Partendo da questi presupposti, Moresi.com ha delineato per Bally un processo di adozione per fare in modo che il cambiamento partisse dagli stessi collaboratori, cercando di canalizzare le competenze di coloro che possedevano un livello di consapevolezza digitale più elevato, per dirottarle su tutte le altre componenti dell’organizzazione.

Il progetto “Champions Adoption” si è svolto in stretta collaborazione con il reparto HR dell’azienda, insieme al quale è stata stilata una lista di nomi di collaboratori con una inclinazione maggiore verso la collaborazione digitale, i “Champions” appunto.

Questi dipendenti sono stati coinvolti in una serie di workshop formativi su Teams. Al termine, sono stati intervistati a piccoli gruppi di 2/3 persone, per raccogliere i loro feedback, comprendere la situazione attuale e indagare le loro aspettative rispetto all’utilizzo di Teams in azienda per migliorare processi aziendali.

CONCLUSIONI
Sulla base dei feedback raccolti sono state delineate e messe in atto le strategie per l’introduzione massiva di Teams in azienda.

Una prima strada ha coinvolto i Firstline Workers dei 10 punti vendita dislocati in tutto il mondo. Oltre a un ambiente Teams dedicato, è partito un progetto pilota per l’integrazione del sistema telefonico grazie a Calling for Microsoft Teams.

Un secondo step prevede invece il coinvolgimento della Supply Chain, in particolare in merito alla migrazione di file e documenti su Teams e SharePoint.

L’incremento dell’utilizzo di Teams è testimoniato dai numeri: da ottobre 2020 a oggi gli utenti sono passati da 2.522 a 3.388, i team creati da 18 a 108, la media di meeting mensile è passata da 93 a oltre 3.000 meeting nell’ultimo mese. Negli ultimi 90 giorni sono stati registrati 216 canali attivi, 360 messaggi nei canali, 657mila messaggi in chat, 17.232 chiamate e 10.763 meeting organizzati.

TEAMS ADOPTION

Modern Workplace, una strategia di adozione vincente.

La pandemia ha messo le aziende di fronte alla necessità di implementare rapidamente soluzioni di Modern Workplace. Microsoft Teams era già stato adottato da Bally, ma era rimasto sino a quel momento inutilizzato, o utilizzato sporadicamente, sicuramente non sfruttato nel pieno delle sue funzionalità.  

Moresi.com ha supportato i reparti IT ed HR aziendali, mettendo a punto un progetto di adozione nel quale le persone erano al centro del cambiamento tecnologico: i consulenti di Moresi.com si sono interfacciati direttamente con gruppo selezionato di dipendenti trasformandoli in testimonial del cambiamento digitale, presso tutte le altre componenti e divisioni aziendali. 

Far diventare Teams lo strumento centrale della collaborazione aziendale. Sull’onda dell’emergenza, come tante altre aziende, Bally si è trovata costretta a trovare soluzioni immediate per collaborare e comunicare da remoto.

Quando la pandemia ha modificato le abitudini di lavoro gli strumenti utilizzati dai dipendenti di Bally per comunicare e lavorare erano molteplici: alcuni usavano Teams, altri WhatsApp, e poi WeTransfer o Google Drive. Una babele di strumenti al di fuori del controllo aziendale, con evidenti problemi di governance e sicurezza.

L’esigenza primaria era fare in modo che Teams diventasse lo strumento unico di collaborazione, comunicazione e scambio documentale, tuttavia bisognava far fronte anche a livelli diversi di competenza digitale presenti in azienda.
LA SOLUZIONE LA SFIDA CONCLUSIONI
I “Champions” interni, come motori del cambiamento aziendale Partendo da questi presupposti, Moresi.com ha delineato per Bally un processo di adozione per fare in modo che il cambiamento partisse dagli stessi collaboratori, cercando di canalizzare le competenze di coloro che possedevano un livello di consapevolezza digitale più elevato, per dirottarle su tutte le altre componenti dell’organizzazione.

Il progetto “Champions Adoption” si è svolto in stretta collaborazione con il reparto HR dell’azienda, insieme al quale è stata stilata una lista di nomi di collaboratori con una inclinazione maggiore verso la collaborazione digitale, i “Champions” appunto.

Questi dipendenti sono stati coinvolti in una serie di workshop formativi su Teams. Al termine, sono stati intervistati a piccoli gruppi di 2/3 persone, per raccogliere i loro feedback, comprendere la situazione attuale e indagare le loro aspettative rispetto all’utilizzo di Teams in azienda per migliorare processi aziendali.
LA SOLUZIONE LA SFIDA CONCLUSIONI
Conclusioni Sulla base dei feedback raccolti sono state delineate e messe in atto le strategie per l’introduzione massiva di Teams in azienda.

Una prima strada ha coinvolto i Firstline Workers dei 10 punti vendita dislocati in tutto il mondo. Oltre a un ambiente Teams dedicato, è partito un progetto pilota per l’integrazione del sistema telefonico grazie a Calling for Microsoft Teams.

Un secondo step prevede invece il coinvolgimento della Supply Chain, in particolare in merito alla migrazione di file e documenti su Teams e SharePoint.

L'incremento dell’utilizzo di Teams è testimoniato dai numeri: da ottobre 2020 a oggi gli utenti sono passati da 2.522 a 3.388, i team creati da 18 a 108, la media di meeting mensile è passata da 93 a oltre 3.000 meeting nell’ultimo mese. Negli ultimi 90 giorni sono stati registrati 216 canali attivi, 360 messaggi nei canali, 657mila messaggi in chat, 17.232 chiamate e 10.763 meeting organizzati.
LA SOLUZIONE LA SFIDA CONCLUSIONI